A 35 anni dalla sua uscita, Pretty Woman continua a far sognare intere generazioni. Ma potrebbe davvero tornare al cinema con un sequel? La suggestione è nell’aria, anche se al momento nulla sembra concreto. A riaccendere l’entusiasmo dei fan è stato Richard Gere, protagonista del film insieme a Julia Roberts, che in una recente intervista concessa a People ha aperto – seppur con cautela – alla possibilità di un ritorno di Edward e Vivian. La condizione, però, è chiara: “Basta che ci sia una buona sceneggiatura”.
Una risposta diplomatica, ma anche carica di significato. Dopo tutto, si tratta di uno dei film romantici più amati di sempre, un vero cult che ha segnato gli anni ’90 e ha consacrato Julia Roberts nell’Olimpo di Hollywood.
Interpretava Vivian Ward, una giovane prostituta di Los Angeles che, per una serie di coincidenze fortuite, si ritrova coinvolta in una storia d’amore fuori dagli schemi con l’imprenditore miliardario Edward Lewis, interpretato da Gere. Una sorta di Cenerentola moderna, rivisitata in chiave pop e brillante.
Eppure, riportare in vita Pretty Woman oggi non sarebbe semplice. Non solo sono passati 35 anni dall’uscita nelle sale — era il marzo del 1990 — ma anche le persone dietro la macchina da presa non ci sono più. Il regista Garry Marshall, che aveva firmato il film con mano leggera e un tocco inconfondibile, è scomparso nel 2016. Lo sceneggiatore originale, J.F. Lawton, non è più attivo nel settore da oltre 15 anni: il suo ultimo progetto risale al 2008.
In questo contesto, un sequel con gli stessi attori — ora settantenni — sarebbe una sfida creativa e produttiva di non poco conto. Eppure, il fascino di Pretty Woman è rimasto intatto. Basta citare la colonna sonora indimenticabile, la celebre scena dello shopping in Rodeo Drive, il sorriso smagliante della Roberts e l’eleganza magnetica di Gere. Ogni elemento ha contribuito a trasformare una commedia romantica in un pezzo di storia del cinema.
Non è la prima volta che si parla di un seguito o di un reboot di Pretty Woman, ma ogni ipotesi si è sempre infranta contro il timore di rovinare un equilibrio perfetto. Lo stesso Gere, pur senza chiudere le porte, appare consapevole della delicatezza dell’operazione. “Serve una sceneggiatura all’altezza”, ha ribadito. E per un film così iconico, il rischio di deludere è dietro l’angolo.
Al momento, dunque, non ci sono progetti concreti in sviluppo. Ma le parole di Gere sono bastate per riaccendere la fantasia dei fan. E in un’industria come quella di Hollywood, dove i revival sono ormai all’ordine del giorno, nulla può essere davvero escluso.
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