Conoscenza avanzata della lingua inglese per poter vivere in Gran Bretagna, una laurea per lavori qualificati, blocco delle assunzioni di badanti dall’estero e un periodo di dieci anni per poter avere la cittadinanza perché “vivere qui non è un diritto, è un privilegio che bisogna guadagnarsi”. Sono queste le misure previste dalla riforma sull’immigrazione annunciata dal leader dei laburisti Keir Starmer.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, lo scopo della riforma è ridurre significativamente l’immigrazione in Gran Bretagna, che ormai rischia di diventare “un’isola di stranieri” come ha sostenuto il premier laburista, per cui è necessario “riprendere il controllo delle frontiere”. Le dichiarazioni di Starmer hanno suscitato numerose critiche non solo da parte di associazioni che sostengono i migranti, ma anche dei colleghi di partito che hanno definito il discorso del premier “disumanizzante e divisivo”.
Dall’altra parte, il leader del partito Reform UK Nigel Farage ha commentato positivamente le dichiarazioni di Starmer: “Finalmente ci sta ascoltando e sta imparando da noi”. Anche se sono parole pesanti da parte di un leader della sinistra, la scelta di Starmer non è casuale e arriva all’indomani del successo di Farage alle elezioni amministrative, vinte grazie alla propaganda basata sul problema dell’immigrazione.
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