Hanno spento insieme 200 candeline, un secolo ciascuno, come se il tempo avesse voluto premiare la loro longevità con un brindisi doppio. Paolo e Paola Anzidei, gemelli nati il 26 maggio 1925, hanno celebrato insieme il loro centesimo compleanno, riunendo parenti, amici e istituzioni nella casa di Paolo, a Paterno, frazione di Bagno a Ripoli.
Una festa carica di emozione, ma anche di allegria, che ha segnato una tappa straordinaria nella vita dei due fratelli. “Loro molto vispi, più protagonisti che emozionati”, ha raccontato sorridendo Sonia, parente acquisita che vive nello stesso edificio di Paolo. “Quando ha saputo che lo avrebbero intervistato ha detto: ‘Io mi do malato’. Ha sempre avuto un grande senso dell’umorismo”.
Un momento particolarmente toccante è stato il ricongiungimento tra i due gemelli, che non si vedevano da circa un anno, pur mantenendosi in contatto telefonico. Paola, che oggi vive in una RSA a Fiesole insieme al marito Adolfo, 98 anni, ha raggiunto il fratello per questa giornata speciale. Paolo invece è assistito nella sua abitazione da una badante.
L’intera comunità si è stretta attorno ai due centenari. Alla festa erano presenti anche il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti, e l’assessora Sandra Baragli. I due amministratori hanno consegnato a Paolo e Paola una targa-ricordo “per il bellissimo traguardo raggiunto”. “C'è poco da fare – ha scritto il sindaco su Facebook, pubblicando alcune foto dell’evento – a Bagno a Ripoli c’è l’aria buona!”.
Due vite parallele, segnate dalla storia e dalla dedizione al lavoro. Paolo, rappresentante di articoli di abbigliamento e intimo, fu catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943. Deportato a Cassino, venne costretto a lavorare alla costruzione di bunker lungo la “linea Hitler”. Con coraggio e determinazione riuscì a fuggire e, dopo giorni di cammino a piedi, tornò a Firenze.
Paola invece ha vissuto a lungo nella frazione dell’Antella, sempre nel comune di Bagno a Ripoli. Ha lavorato in una lavanderia, conducendo una vita riservata ma ricca di affetti.
Entrambi senza figli, ma circondati da una rete affettuosa di parenti e amici, i gemelli Anzidei sono diventati simboli viventi di un secolo di storia, memoria e umanità.
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