Sarà emessa il prossimo 3 luglio la sentenza per l’omicidio di Francesca Deidda, la 42enne di San Sperate brutalmente uccisa dal marito, Igor Sollai, che ha confessato il delitto. Il corpo della donna fu ritrovato all’interno di un borsone sepolto lungo la Statale 125, dopo giorni di ricerche e allarmi lanciati dai familiari.
Nella mattinata di oggi, presso il Tribunale di Cagliari, si è tenuta una nuova udienza davanti alla Corte d’Assise presieduta dalla giudice Lucia Perra, con a latere Roberto Cau. La discussione ha visto gli interventi degli avvocati di parte civile, Gianfranco Piscitelli, Elisabetta Margini, Roberto Pusceddu e Pamela Marina Piras, i quali hanno confermato e condiviso la ricostruzione dell’accusa illustrata nell’udienza precedente dal pubblico ministero Marco Cocco.
Secondo quanto sostenuto dal pm, l’omicidio è il tragico esito di una dinamica chiara e agghiacciante, che giustifica la richiesta della pena massima: l’ergastolo. I legali della famiglia Deidda, tra cui il fratello Andrea – presente a ogni udienza – hanno inoltre richiesto un risarcimento danni pari a 800 mila euro.
Di segno opposto l’intervento del difensore di Sollai, l’avvocato Carlo Demurtas, che ha puntato sull’assenza di premeditazione e sul comportamento collaborativo dell’imputato. Sollai ha infatti consegnato agli inquirenti l’intero fascicolo, rinunciando di fatto al dibattimento, elemento che la difesa ritiene meritevole di un’attenuante.
Con la verità processuale ormai delineata e le posizioni delle parti chiaramente espresse, la Corte si è riservata la decisione finale. Il verdetto, atteso per il 3 luglio, potrebbe porre fine a una vicenda che ha profondamente scosso l’opinione pubblica e segnato indelebilmente la comunità di San Sperate.
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