Vasco Rossi entra simbolicamente nel cuore di Firenze con le Chiavi della Città, uno dei massimi riconoscimenti conferiti dal Comune a personalità che si sono distinte nel panorama culturale e sociale. La cerimonia si è svolta martedì 9 giugno nel maestoso Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, in un’atmosfera carica di emozione e musica, alla presenza della sindaca Sara Funaro e di numerosi fan.
Il rocker di Zocca, accolto da una platea che ha intonato a squarciagola i suoi brani più celebri in attesa del suo arrivo, ha ringraziato la città e i suoi sostenitori con parole dense di significato.
“In questo periodo di odio e violenza, nel quale sembrano contare solo profitto, arroganza e potere, noi celebriamo la vita”, ha dichiarato Rossi, richiamando il messaggio del suo attuale tour.
Vasco ha ricordato anche il profondo legame con la città, dove anni fa girò il videoclip del brano Vivere. Una memoria che ha reso ancora più personale e toccante il momento della consegna delle Chiavi.
“Se una volta cantavo ‘voglio una vita spericolata’, oggi dico ‘sono una vita spericolata’. Tra queste due piccole sfumature – ha spiegato – ci sta tutto il mio percorso artistico e umano”. Parole che tracciano un arco lungo oltre quattro decenni di carriera, segnati da canzoni che hanno accompagnato intere generazioni.
Il riconoscimento, ha detto l’artista, è dedicato “al mio popolo straordinario e a mio padre Carlino, che non ha potuto vedere niente di tutto questo”.
A consegnare ufficialmente le Chiavi della Città è stata la sindaca Sara Funaro, che ha motivato la scelta dell’amministrazione comunale: “Firenze riconosce in Vasco non solo un eccezionale interprete della scena musicale contemporanea, ma soprattutto un protagonista del nostro tempo, capace di parlare a tutte e tutti, senza distinzione, attraverso la forza della musica e delle parole”.
Prima della cerimonia, Vasco Rossi ha visitato il museo di Palazzo Vecchio, accompagnato dalla prima cittadina, in un incontro che ha sancito il dialogo tra arte, storia e musica contemporanea.
Con la sua consueta ironia e profondità, Vasco ha chiuso l’intervento paragonando Firenze alla vita che canta: “Spericolata è Firenze, con la sua bellezza, con i suoi monumenti e le sue opere d’arte che hanno influenzato il mondo. Grazie Firenze. E adesso, andiamo tutti a ballare”.
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