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13 Agosto 2025

Offerte in chiesa con il Pos: entro l’anno 30 parrocchie italiane avranno il “totem digitale”

Dopo la fase pilota e la messa a punto dei dettagli tecnici, è pronta la prima tranche di installazioni: 30 postazioni “Pos” in chiese distribuite in varie regioni del Paese

Anche l’elemosina si adegua ai tempi: entro il 2025 sarà possibile fare offerte con carta o smartphone in 30 chiese italiane, grazie al progetto “Cento Totem in 100 chiese”. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Banco Bpm, Numia – azienda specializzata nei pagamenti digitali – e Conferenza Episcopale Italiana.

Il sistema è stato sperimentato lo scorso novembre nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, nelle basiliche di Assisi e all’infopoint del Vaticano. Dopo la fase pilota e la messa a punto dei dettagli tecnici, è pronta la prima tranche di installazioni: 30 postazioni “Pos” in chiese distribuite in varie regioni del Paese.

Le offerte in chiesa ora si fanno con il Pos

«Come supporter del Giubileo 2025spiega Stefano Bolis, responsabile Enti e Terzo settore di Banco Bpmabbiamo voluto essere precursori nell’introdurre i pagamenti digitali nelle chiese. L’obiettivo è facilitare le donazioni e sostenere le diocesi nelle loro attività sociali e di solidarietà».

La scelta di puntare sul digitale rispecchia una tendenza ormai consolidata: nel 2024, per la prima volta in Italia, i pagamenti elettronici hanno superato quelli in contanti in termini di valore, ricorda Luca Vanetti, responsabile Marketing e Omnicanalità di Banco Bpm.

Per Numia, come sottolinea l’amministratore delegato Fabio Pugini, il progetto conferma la missione di «rendere i pagamenti digitali semplici e accessibili in ogni contesto» e promuovere una nuova cultura della donazione digitale.

Venezia, in chiesa arriva il pos: offerte con il bancomat e carta di credito

Il lancio arriva in un momento strategico: l’avvicinarsi del Giubileo porterà milioni di pellegrini e turisti in Italia, con un’attenzione particolare alle “chiese giubilari” disseminate in tutto il territorio.

Secondo don Claudio Francesconi, economo della Cei, il progetto «dà continuità a un percorso di ricerca avviato da due anni per individuare strumenti di raccolta fondi digitali adatti alle specificità delle realtà ecclesiali italiane», assicurando trasparenza, tracciabilità e valorizzazione della generosità dei fedeli.

 

 

@Redazione Sintony News