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17 Settembre 2025

La Sardegna approva la legge sul fine vita: è la seconda Regione in Italia

Il testo, frutto di un lavoro congiunto della maggioranza di centrosinistra e ispirato alla proposta dell’associazione Luca Coscioni, è stato approvato dopo un dibattito acceso che ha messo in luce divisioni non solo tra gli schieramenti, ma anche all’interno delle stesse forze politiche

Con 32 voti favorevoli, 19 contrari e un’astensione, il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato una legge che disciplina l’accesso al suicidio medicalmente assistito, diventando così la seconda Regione in Italia – dopo l’Emilia-Romagna – ad adottare una normativa sul fine vita.

Il testo, frutto di un lavoro congiunto della maggioranza di centrosinistra e ispirato alla proposta dell’associazione Luca Coscioni, è stato approvato dopo un dibattito acceso che ha messo in luce divisioni non solo tra gli schieramenti, ma anche all’interno delle stesse forze politiche.

La legge sarda nasce con l’intento di dare attuazione alla storica sentenza della Corte Costituzionale del 2019, che ha aperto alla possibilità del suicidio assistito in casi specifici.

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Il nuovo provvedimento regionale prevede che le persone affette da patologie irreversibili e dipendenti da trattamenti vitali possano accedere gratuitamente all’assistenza sanitaria per porre fine alla propria vita, a patto che la loro volontà sia espressa in modo autonomo e consapevole.

La verifica delle condizioni è affidata a una commissione multidisciplinare e al comitato etico territorialmente competente.

“È una legge di civiltà e responsabilità istituzionale, che mette al centro la libertà e la dignità della persona, sostenuta e accompagnata senza imposizioni, nel rispetto della sua volontà”, ha dichiarato Carla Fundoni (Pd), presidente della commissione Sanità e tra le promotrici della legge insieme al capogruppo dem Roberto Deriu.

La Sardegna approva la legge sul fine vita — Il Globo

Deriu ha sottolineato come il provvedimento risponda a un dovere costituzionale del legislatore: “Abbiamo una regola chiara per una situazione estrema. Dietro questa realtà giuridica, c’è la realtà umana di chi soffre allo stremo, incatenato alle macchine o totalmente dipendente da farmaci che prolungano una vita che non si può più chiamare tale”.

La votazione ha evidenziato fratture interne negli schieramenti. Nella maggioranza ha votato contro Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune, eletto con il Psi), mentre si è astenuto il vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau (Uniti con Todde). Sul fronte opposto, ha fatto notizia il voto favorevole dell’azzurro Gianni Chessa, che ha espresso il suo sostegno “convintamente”.

L’opposizione ha duramente criticato la legge, accusando la maggioranza di voler fare propaganda politica su un tema di stretta competenza nazionale. “Una legge-manifesto del campo largo, nella speranza di blandire una fetta dell’elettorato”, ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu. “Una legge inutile, che rischia di essere cassata dalla Corte Costituzionale”.

Fine vita, la Sardegna approva la legge: seconda Regione dopo  l'Emilia-Romagna – La Discussione

Critico anche il gruppo dei Riformatori sardi: “Crediamo che su un tema così importante sarebbe stato necessario aspettare l’intervento del legislatore nazionale”, ha dichiarato il capogruppo Umberto Ticca, pur riconoscendo “un dibattito portato avanti con grande serietà”.

La legge appena approvata rappresenta una sfida anche sotto il profilo istituzionale: il rischio di un possibile ricorso alla Corte Costituzionale è concreto, data la competenza nazionale in materia di diritto penale e sanità. Tuttavia, per i promotori si tratta di un atto di responsabilità e coraggio politico, volto a colmare un vuoto normativo che lascia troppo spesso le persone e le loro famiglie senza risposte.

Con questa decisione, la Sardegna si unisce alle Regioni che cercano di regolamentare, in modo autonomo, un tema delicato e profondamente umano come quello del fine vita. In attesa di una legge nazionale che ancora tarda ad arrivare.

 

 

@Redazione Sintony News