Massimo Ranieri è vivo e sta bene. La notizia della sua presunta morte, rimbalzata in rete nelle ultime ore, si è rivelata l’ennesima bufala virale alimentata da un sito specializzato in fake news. La voce si è diffusa rapidamente sui social e persino su alcuni aggregatori di notizie, costringendo il cantautore napoletano a intervenire personalmente.

«State tranquilli, sto bene», ha scritto Ranieri sui suoi profili social, smentendo la notizia e confermando che si trattava di un falso. A contribuire a sgretolare l’inganno è stato anche il deputato napoletano Francesco Borrelli, che ha diffuso una nota ai suoi follower per rassicurare i tanti fan preoccupati.

Non è la prima volta che un personaggio noto si trova costretto a smentire la propria “morte”. La vicenda ha ricordato la celebre frase di Mark Twain, che alla fine dell’Ottocento liquidò una falsa notizia sul suo decesso con un cablogramma rimasto nella storia: «La notizia della mia morte è grossolanamente esagerata».

Evidentemente, a distanza di oltre un secolo, poco è cambiato: le fake news sui presunti decessi restano tra le più diffuse in rete.

Solo pochi giorni fa era stato il turno dell’attore Maurizio Mattioli, che ha reagito con amarezza: «Queste cose non fanno più ridere». In passato lo stesso destino era toccato a Papa Francesco, a Umberto Tozzi e perfino a Salvatore Desideri, figlio del cantante Nico Desideri, con dettagli inventati su un presunto incidente stradale.

Restano celebri anche episodi più lontani nel tempo, come quello che colpì Sandra Milo l’8 gennaio 1990, quando, durante una diretta televisiva, ricevette una telefonata che annunciava – falsamente – un grave incidente al figlio Ciro. La diva, convinta della veridicità della notizia, abbandonò lo studio tra le lacrime.

Per questa volta, Ranieri ha scelto di riderci sopra. 

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