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29 Settembre 2025

Delitto di Conca Entosa, si aggrava la posizione di Ragnedda: "Diede cocaina a Cinzia"

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e confermato in parte dallo stesso indagato, la sera del 12 settembre la donna, già colta da un malore in strada, sarebbe stata convinta a salire sull’auto dell’uomo, che pur consapevole delle sue condizioni le avrebbe offerto cocaina

Emergono nuovi dettagli sul delitto di Conca Entosa, che hanno aggravato ulteriormente la posizione di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore di Arzachena accusato dell’omicidio di Cinzia Pinna. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e confermato in parte dallo stesso indagato, la sera del 12 settembre la donna, già colta da un malore in strada, sarebbe stata convinta a salire sull’auto dell’uomo, che pur consapevole delle sue condizioni le avrebbe offerto cocaina.

Un gesto che la procura di Tempio, con la pm Noemi Mancini titolare dell’indagine, considera un’aggravante decisiva: non solo Ragnedda avrebbe portato con sé una persona fragile e instabile, ma le avrebbe somministrato droga peggiorando il suo stato. Pinna, dopo un apparente miglioramento seguito ai primi soccorsi, sarebbe entrata in una seconda crisi più grave, innescata da cocaina e vino consumati nella casa di campagna di Conca Entosa. Qui, secondo gli inquirenti, non è escluso che Ragnedda abbia tentato anche un approccio sessuale, prima di esplodere i colpi di pistola che hanno posto fine alla vita della donna.

Il corpo della vittima, rimasto due settimane all’aperto, sarà sottoposto da lunedì 29 settembre a esami autoptici innovativi: non solo la tradizionale autopsia, ma anche indagini di imaging, come TAC fotonica e risonanza magnetica, per ricostruire con precisione traiettoria e collocazione dei proiettili. L’avvio delle operazioni è stato notificato alle difese: l’avvocato Luca Montella, legale di Ragnedda; i legali del secondo indagato, Antonello Desini e i penalisti Maurizio e Nicoletta Mani; e gli avvocati Antonella e Nino Cuccureddu, in rappresentanza della famiglia della vittima.

Parallelamente i carabinieri stanno cercando i telefoni cellulari mancanti, in particolare quello di Cinzia Pinna, e stanno approfondendo il tema della pistola usata nell’omicidio: un’arma regolarmente detenuta da Ragnedda, nonostante fosse noto da tempo il suo rapporto problematico con la cocaina.

 

 

 

@Redazione Sintony News