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30 Settembre 2025

Bozza di protocollo contro mala movida a Cagliari

Illuminazione, videosorveglianza e aumento dei vigilantes. Ma anche un timbro su "una parte ben visibile del minorenne" che chiede alcolici o cerca di giocare alle slot machine vietate agli under 18

Illuminazione potenziata, telecamere, più vigilantes davanti ai locali notturni e persino un “timbro lavabile” sul corpo dei minori sorpresi a chiedere alcolici o a tentare la fortuna alle slot machine. È la bozza di protocollo d’intesa approvata dalla Giunta di Massimo Zedda contro la mala movida a Cagliari, un documento ancora in fase di limatura ma che già fa discutere.

Il sindaco ha chiarito che si tratta di un testo aperto a modifiche: “È una bozza da limare”, ha spiegato, lasciando intendere che il controverso “timbro”, da apporre in una parte visibile del corpo dei minori respinti, sarà oggetto di confronto con le associazioni di categoria. L’idea è evitare che, dopo il rifiuto da parte di un esercente rispettoso delle leggi, il minorenne possa rivolgersi ad altri locali.

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Il protocollo, ispirato a iniziative già adottate in altre città italiane, prevede inoltre la nomina di un “referente della sicurezza” per ciascun locale, il cui nominativo dovrà essere comunicato alla Questura e alla Prefettura. Sono contemplate anche premialità per gli esercenti virtuosi, ossia coloro che applicano con rigore le regole e gli orari.

Particolare attenzione viene posta alle discoteche: tra le misure suggerite l’uso di metal detector palmari all’ingresso per prevenire l’introduzione di armi o spray urticanti, e l’impiego di almeno due vigilantes per locale, con cartellino identificativo e formazione di primo soccorso per almeno un addetto. L’organico della sicurezza dovrà essere eventualmente incrementato in base alla capienza.

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Il protocollo, prima di diventare operativo, sarà sottoposto ai titolari dei locali, che potranno decidere se aderire o meno. Una scelta che divide il mondo della notte: “Serve equilibrio – commenta Emanuele Frongia, presidente di Fipe Confcommercio – non si può mettere sullo stesso piano chi gestisce una discoteca con chi porta avanti un bar di quartiere. L’obiettivo deve essere quello di rafforzare la sicurezza senza penalizzare le imprese che rispettano già regole e orari”.

 

 

 

@Redazione Sintony News