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1 Ottobre 2025

Gaza, né la UEFA né la FIFA hanno finora adottato misure formali contro Israele o i suoi club

FIFA e UEFA sotto pressione per la richiesta di sospendere Israele dalle competizioni internazionali, ma per ora nessuna decisione ufficiale

Il mondo del calcio osserva con crescente attenzione quanto accade a Gaza, mentre il dibattito internazionale si riflette anche sulle federazioni sportive. Dopo i recenti episodi alla Vuelta, dove lo sport è diventato palcoscenico di rivendicazioni politiche, il rischio che il calcio segua la stessa strada ha sollevato interrogativi e richieste di intervento. Alcuni gruppi e associazioni hanno sollecitato l’esclusione dei club israeliani e persino della nazionale dalle competizioni ufficiali, proprio alla vigilia delle sfide contro Norvegia e Italia per le qualificazioni ai Mondiali 2026.

Al momento, tuttavia, né FIFA né UEFA hanno adottato misure formali contro Israele. Le voci su imminenti sospensioni si sono rivelate infondate: secondo quanto riportato dal media israeliano Ynet, non ci sarebbe alcuna riunione del Comitato esecutivo UEFA in programma questa settimana, smentendo così le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano inglese The Times.

Chiesta l'esclusione di Israele dagli eventi sportivi FIFA e UEFA

Anche in seno alla FIFA, il Consiglio non ha inserito all’ordine del giorno l’eventuale esclusione di Israele dal percorso di qualificazione.

Una decisione di tale portata, spiegano fonti vicine alle istituzioni sportive, sarebbe complessa e carica di implicazioni politiche. Sul piano internazionale pesano anche i rapporti diplomatici, come il sostegno espresso in passato da Donald Trump al governo israeliano e al piano di pace congiunto con Benjamin Netanyahu. In Europa, la UEFA rimanda ogni discussione alla sessione di dicembre: fino ad allora, le competizioni proseguiranno regolarmente. Non a caso il Maccabi, impossibilitato a giocare in patria, scenderà in campo neutro in Serbia contro la Dinamo Zagabria.

Double standards: UEFA, FIFA keep silent on Israel's attacks against Gaza

Il Comitato Olimpico Internazionale, dal canto suo, ha ricordato che eventuali esclusioni devono rispettare i principi della Carta Olimpica. Fonti citate dal quotidiano spagnolo Marca sottolineano che si tratta di un contesto “delicato e complesso”, in cui lo sport rischia ancora una volta di diventare terreno di scontro politico. 

 

 

@Redazione Sintony News