Nuova battaglia social per Elon Musk. Dopo gli attacchi a giornalisti, politici e persino al suo stesso passato in Tesla, l’imprenditore più discusso al mondo ha scelto un nuovo bersaglio: Netflix. Dal 30 settembre, il fondatore di Tesla e proprietario di X (ex Twitter) ha iniziato a rilanciare e commentare post contro la piattaforma di streaming, accusata di “indottrinare i bambini con l’ideologia trans-woke”.
Il 1° ottobre, davanti ai suoi 227 milioni di follower, Musk ha scritto: “Cancellate l’abbonamento a Netflix per la salute dei vostri figli”, innescando un’ondata di messaggi di utenti che sostengono di aver seguito il suo consiglio.
All’origine della polemica c’è un cartone animato uscito nel 2022: Dead End: Paranormal Park, che ha per protagonista un adolescente transgender e gay, classificato da Netflix come adatto ai bambini dai 7 anni in su. La serie, in realtà, è stata cancellata già nel 2023, ma Musk l’ha messa nel mirino solo ora.
La scintilla sarebbe arrivata dopo un post di Matt Van Swol, presentato come scienziato nucleare del Dipartimento dell’Energia USA. Van Swol ha mostrato lo screenshot della sua disdetta a Netflix, accusando il creatore della serie, Hamish Steele, di aver “festeggiato l’omicidio di Charlie Kirk”, attivista conservatore americano ucciso lo scorso 10 settembre nello Utah.
Secondo Business Insider, il presunto commento di Steele – che su Bluesky avrebbe definito Kirk “nazista” – non è verificabile: il suo profilo è stato chiuso e al momento non ha rilasciato dichiarazioni. Ma le accuse hanno alimentato la narrazione di Musk e dei suoi sostenitori, che legano l’omicidio alla trasformazione di Kirk in “martire” del fronte repubblicano.
Dietro la crociata contro Netflix, in realtà, si intrecciano motivazioni ideologiche e personali. Musk ha più volte preso posizione contro la comunità LGBTQ+, con particolare astio verso le persone transgender. La vicenda familiare con la figlia Vivian Jenna Wilson, che ha completato la sua transizione di genere e interrotto ogni rapporto con lui, lo ha portato a dichiarare pubblicamente: “Il virus woke ha ucciso mio figlio”.
La nuova campagna su X sembra quindi inserirsi in questo filone, sfruttando l’eco di un caso controverso per attaccare nuovamente le comunità trans e il concetto stesso di rappresentazione inclusiva nei media.
Non è la prima volta che Musk utilizza la sua enorme platea per lanciare crociate ideologiche.
@Redazione Sintony News