
Scaduti i termini per il censimento nazionale degli autovelox. A partire da sabato 29 novembre, tutti i dispositivi e sistemi di rilevamento della velocità non comunicati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) devono essere spenti, pena la nullità delle multe elevate.
Il Ministero ha annunciato la pubblicazione online dell'elenco ufficiale degli autovelox autorizzati, un passaggio definito "essenziale per garantire la piena legittimità d'uso degli strumenti di accertamento".

La scadenza per l'invio dei dati da parte delle amministrazioni e degli enti locali era fissata per venerdì 28 novembre. Il decreto ministeriale dello scorso 29 settembre aveva dato 60 giorni di tempo per comunicare i dettagli di ogni apparecchio tramite l'apposita piattaforma telematica.
Gli enti hanno dovuto indicare una serie di dati identificativi per ogni autovelox: marca, modello, versione e matricola, estremi del decreto MIT di approvazione od omologazione, e collocazione chilometrica e direzione di marcia.
Tutti i dati trasmessi sono ora liberamente consultabili sul portale istituzionale del Ministero dei Trasporti.
Il Codacons ha ribadito la conseguenza per gli inadempienti: "La comunicazione dei dati... è condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi." Pertanto, chi non ha fornito i dati richiesti non potrà più utilizzare gli autovelox sul proprio territorio e le multe elevate da questi apparecchi non censiti "saranno a tutti gli effetti nulle".

Nonostante il censimento ponga fine all'incertezza sulla legittimità d'uso degli apparecchi non registrati, il Codacons ricorda che resta aperto il problema cruciale dell'omologazione.
Il "caos autovelox" è sorto ad aprile 2024, quando la Corte di Cassazione ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati.
Secondo il Codacons, il problema è ancora enorme: "Oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017," una data che funge da spartiacque nella normativa sull'omologazione. Questa situazione preannuncia una "valanga di ricorsi" da parte degli automobilisti multati.
@Redazione Sintony News